sabato 8 gennaio 2011

La leggenda della scomparsa dei Sobrimori

Sobrimal, figlia di Calicot l’eccentrica, era a capo del partito dei sobri mori. Incitava il popolo a ribellarsi, a rovesciare il potere, a porre lei al governo. A quel tempo, vi era a Caledonia, un governatore che ancora oggi è motivo di vergogna per la categoria, ma governava da soli quattro mesi ed era già gravemente malato, tanto che non si pensava sarebbe vissuto a lungo. La popolazione scontenta, quindi, ne aspettava la morte e non nutriva propositi di rivolta. Solo Sobrimal e i suoi volevano la rivoluzione. Sobrimal progettava un colpo di stato, ma fu tradita da Berth, il suo braccio destro. I Sobrimori si rifugiarono nel castello di Calicot, detto “castello 31 24”.
La notte del progettato colpo di stato il governatore morì. Il suo posto fu preso da un uomo buono e giusto, come la più parte di essi. Il nuovo governatore fece grazia ai Sobrimori e gli concesse di tornare in città. Sobrimal la sfrontata decise di restare nel castello della madre, decisa a scoprire quale dei suoi fosse il traditore e ucciderlo. Impauritosi, Berth, scappò e, per facilitarsi la fuga, rapì Bysith, figlia di Sobrimal. Berth fuggi nel bosco sobrio, ma l’ostaggio lo rallentava, continuando a dibattersi e a urlare. Rendendosi conto che i sobri mori lo avevano quasi raggiunto, Berth il mago, elaborò il suo piano di morte: incantò la ragazza con un tocco di morte, chiunque l’avesse toccata sarebbe morto, così come chiunque avesse toccato qualcuno morto per averla toccata. Si sarebbe così propagata una catena infinita di morte. Sobrimal raggiunse la ragazza e l’abbracciò, morendo, ugualmente morirono tutti i Sobrimori, cercando di aiutarsi l’un l’altro. Sopravvissero solo Bysith, portatrice dell’incantesimo e Berth, suo autore. Berth fuggi e Bysith si trovò sola nel bosco, circondata dal cadavere della madre e da quelli di tutti i suoi compagni. Pensò di correre a cercare aiuto, ma si rese conto che chiunque avesse tentato di aiutarla sarebbe morto, allora, da sola, arse i cadaveri. E quando tutti i cadaveri ebbero finito di bruciare ed ebbe lungamente pregato per ciascuno di loro, si getto nel fuoco, per interrompere finalmente la catena. Berth, allontanatosi abbastanza da ritrovare la ragione dopo il panico che lo aveva colto, si ricordò improvvisamente perché non aveva mai usato prima quell’incantesimo: chiunque lanci la catena di morte è destinato a morire per sempre, dolorosamente, ininterrottamente, ripetutamente, per l’eternità. Ma come aveva potuto dimenticare una cosa tanto importante? Prima di cominciare a morire, Berth, si ricordò delle parole del suo maestro, quando l’aveva scoperto a studiare il libro delle Antiche Magie del Terrore (AMT):”Malvagio è chi le studia, malvagio chi le inventò, malvagio chi le insegna e chi è disposto ad usarle. Ma massimamente malvagie sono le magie stesse, che ti spingono, ti esortano e ti ingannano, affinché tu compia il male e ne sia sopraffatto. Se vuoi usarle e dominarle devi essere più malvagio di loro, ma tale malvagità non ti appartiene, discepolo mio.”
I fornitori di vivande arrivarono, come ogni mese, al castello, e lo trovarono vuoto. Cercarono i Sobrimori nel bosco, ma trovarono solo le ceneri di un grande falò e nessun segno di lotta. Non cercarono a lungo nel bosco, perché sentivano come un’inspiegabile paura e la sensazione della morte dell’anima. Che ne sia del corpo di Berth, eternamente morente, è un mistero.

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