sabato 8 gennaio 2011

La leggenda di Hardmuth Nur

Nell’estate del 148 A.R., i nani di Canizzaro, capeggiati da Porpora la condottiera, attaccarono la giovane città di Caledonia, decisi a conquistarsi una colonia nel territorio umano. A quel tempo regnava il giovane Farrel, figlio di Onolan. Egli, sovrano giusto, ben voluto, dotato di grande senso del commercio e amore per l’arte, rendeva ricca e bella la città. Quando si ebbe notizia dell’imminente attacco dei nani, Farrel incaricò Hardmuth Nur della guida e della difesa della città, mentre lui si occupava della salvaguardia delle ricchezze e della persona del re. Hardmuth Nur era figlio di un servo di Onolan ed era coetaneo di Farrel, i due erano cresciuti insieme. Hardmuth Nur era bello, coraggioso, forte e brillante. Farrel era bruttino, goffo e pavido, intelligente, ma meno dell’amico. Chi conosceva entrambi, però, amava Farrel e odiava Hardmuth Nur. Il primo, infatti, era gentile ed affabile, Hardmuth Nur era violento, amante della rissa ed irrispettoso. Solo Farrel a Almir, sua sorella, erano capaci di placare Hardmuth Nur, il quale inspiegabilmente rispettava Farrel (Farrel stesso non sapeva spiegarselo) e amava, ricambiato, Almir con una tenerezza che non sembrava appartenergli. Farrel aveva acconsentito al loro matrimonio, nonostante i pareri contrari di parenti e popolo.
Hardmuth Nur, a capo del piccolo esercito Caledone, difendeva la città, mal fortificata e prevalentemente di legno, respingendo gli attacchi nanici sia via mare che sulla terraferma. Si dice che riuscisse a fronteggiare de solo anche 40-50 nemici, e che la sua intelligenza strategica fosse senza pari. La città che lo aveva disprezzato, ora lo acclamava come un eroe.
Porpora si rivolse ad un indovino, e questi vaticinò che la vittoria sarebbe stata sua se si fosse impadronita della moglie dell’eroe Caledone. La generalessa sospese gli attacchi diretti, ma mantenne l’assedio. Lasciò ai Caledoni la possibilità di rinforzare le proprie difese e diprendere energie, ma anche di abbassare la guardia quel tanto che permise a 2 umani al servizio dei nani di penetrare in città. Poi, riprese ad attaccare insistentemente per tenere occupato Hardmuth Nur. La forza di quest’ultimo sembrava aumentare di giorno in giorno e le perdite naniche furono ingenti, am i 2 uomini al servizio di Porpora riuscirono a catturare Almir e a condurla a lei. La generalessa mandò ad Hardmuth Nur questo messaggio: “Ho la tua donna, dammi la città per la sua vita. Se rifiuti prima la darò al mio esercito, poi io stessa la torturerò come nemmeno puoi immaginare, infine la ucciderò. E sarà soltanto colpa tua”.
Hardmuth Nur sapeva che anche cedendo, Almir non si sarebbe stata risparmiata. Trucidò il messaggero e riprese ad attaccare con veemenza raddoppiata, deciso a scacciare i nani, vendicarsi e infine togliersi la vita.
Porpora fece come aveva minacciato, ma si rese conto che, se l’eroe avesse continuato ad attaccare così, per lei sarebbe stata la fine, quindi tornò dall’indovino, pronta a punirlo per il vaticinio errato. “Fa che Hardmuth Nur la veda”, le disse questi. Lei lo fece imprigionare ma attese prima di ucciderlo. Andò da un mago e fece incantare il cadavere della ragazza in modo che chiunque lo vedesse vedesse le immagini di quel che le era stato fatto, e lo fece recapitare ai Caledoni. Il corpo fu caricato su un carretto e coperto, in modo che i soldati nani non lo vedessero. Il carro fu recapitato al campo Caledone. Quando Hardmuth Nur la vide, senti in mente le parole di Porpora “..e sarà solo colpa tua”, perse la ragione e cominciò ad uccidere tutto quel che gli era vicino. Furono i suoi stessi soldati ad ucciderlo, costretti, per salvarsi dalla sua furia. Eliminato Hardmuth Nur, i nani conquistarono facilmente Caledonia e la incendiarono. Alcuni soldati nanici, videro il cadavere di Almir, furono presi da sdegno e passarono alla parte Caledone. Quando la città cadde, subirono la sorte dei suoi cittadini.
Tuttavia la crudeltà di Porpora non restò inpunita: le maledizioni degli sconfitti, dei caledoni morti per mano di Hardmuth Nur, di quelli che furono costretti ad ucciderlo e dell’indovino stesso (ucciso per timore che rivelasse la tattica usata), furono ascoltate dagli dei. Il giorno stesso in cui prese Caledonia, Porpora fu richiamata a Canizzaro da una lettera urgente (per sapere cosa le successe, vedere leggende di Canizzaro).
2 anni dopo Farrel ritornò a Caledonia, accompagnato da un esercito elfico, che scacciò gli invasori. Il denaro che era riuscito a salvare lo aveva usato per finanziare i mercenari elfici. I nani che erano passati a parte Caledone restarono in città.
Farrel morì nel 144 A.R., alcuni dicono in seguito a una malattia, altri dicono che si spense avendo perso la voglia di vivere dopo avere saputo della sorella, altri ancora sostengono che si trafisse con la spada appartenuta ad Hardmuth Nur.

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